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La più facile delle moderne: poco chiodata, richiede un certo intuito e un buon allenamento, visto il discreto sviluppo. Gli ultimi tiri (eccezion fatta per un ostico diedro camino che precede la cengia) sono i più impegnativi, anche perché la stanchezza inizia a farsi sentire. Dopo ore passate a crogiolarsi al sole sulle placche, avvicinarsi all'imbuto terminale fa una certa impressione, perché la temperatura cala drasticamente. Per fortuna la permanenza nel frigorifero dura poco e quando si sbuca in cima si è come restituiti alla vita.
Occhio alla iniziale discesa sul ghiacciaio, che può serbare qualche brutta sorpresa (crepacci assassini). Possibilità di comodo bivacco in cengia (acqua di fusione) qualora si volesse optare per la versione "allegra scampagnata".
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Recensione
aggiornata il 25/11/2001 14:08:18 da ADMIN |
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