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  I Protagonisti della Valle - Graziano Milani

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Posted by ARRT on Friday, March 4, 2011 at 05:17 AM


Aderenza in Val di Mello nel 1985
foto: Archivio Graziano Milani
La scheda - Graziano Milani

Inizia a frequentare la montagna nel 1976. Successivamente conosce Antonio Boscacci che, oltre allo scialpinismo, lo introduce nel mondo dell’arrampicata. Nel 1978 ha l’opportunità e la fortuna di vivere una stagione intensa partecipando fra l’altro, all’apertura di alcune vie in Val di Mello: “la crepa del bamba”, “La Signora del tempo”, “ Luna Nascente”.
Arrampica anche con altri amici fra i quali : Giuliano Amonini, Bruno Fanoni, Lilia Paini, Fernando Gianatti e più recentemente con Augusto Rossi e Cesare Folla con il quale nel 2008, ha aperto la via “Arko Magico” sul versante Sud del “Liss del Pesgunfi”.

L'intervista - Graziano Milani

1985 - Placche dell'Oasi
foto: Archivio Graziano Milani

1) Descriviti brevemente per fare capire ai nostri lettori chi sei..
Ho 55 anni, mia moglie è originaria della Val Masino, ho due figli, qualche capello ancora biondo, barba bianca e occhi azzurri. Frequento ancora la Val Masino e la Val di Mello mi piace arrampicare, fare escursioni e sciare.
Essere paragonato a personaggi storici come Merizzi, Boscacci ,Masa, Guerini, mi mette a disagio, i veri protagonisti della Valle sono loro, io posso solo raccontare la mia esperienza.

2) Come e quando hai iniziato ad arrampicare ?
Dopo la stagione invernale di sci alpinismo 1977_1978, ho iniziato ad arrampicare. Eravamo una bella compagnia, casinisti al punto giusto, spensierati e ….avevamo 20 anni o poco più!

3) Quale era la tua disciplina d’arrampicata preferita (in cosa ti sentivi più forte?)
Allora, l’arrampicata che praticavo era prevalentemente in aderenza.
Per intere giornate, con gli amici, camminavo senza corda sulle placche lisce della Valle. A me piaceva vivere quest' esperienza così, con un po’ d’incoscienza, e con la compagnia giusta.

1985 - Mixomiceto sulle sponde della cascata del Ferro
foto: Archivio Graziano Milani
4) Hai o avevi dei miti a cui ti sei ispirato per la tua carriera di scalatore ?
Ho iniziato ad arrampicare leggendo il libro “Alpinismo” di Bernard Amy e “le grandi pareti” di Doug Scott; poi ho letto Messner, i mitici scalatori inglesi Tasker e Boardman e Reinhard Karl.

5) Hai partecipato alla creazione di un nuovo modo di vivere l'alpinismo da "lotta con l'alpe" a "piacere nel muoversi nella natura", diciamo sei stato un "rivoluzionario". Come hai vissuto le successive evoluzioni dell'arrampicata fino all'affermazione di una vera e propria disciplina sportiva ?
Ho vissuto queste esperienze rispettando la natura in compagnia di amici veri che con me condividevano l’interesse per l’arrampicata. Non mi sento d’essere stato un rivoluzionario, anche perché la strada era già stata tracciata…,ho seguito le orme convinto che fosse giusto così.

6) La Val di Mello... Quando ne hai sentito parlare la prima volta e perche' hai deciso di scalare proprio li ?
Antonio Boscacci durante la stagione invernale 1977_1978, fra una gita di sci alpinismo e l’altra, ci parlò della valle e ci invitò a frequentarla. In primavera io e alcuni amici fra i quali Bruno e Giuliano, iniziammo alla grande a sbucciarci le dita sulle placche.

7) Arrampicare in Valle e' un’esperienza unica, ma affrontare certi itinerari può voler dire rischiare le piume... Qual'e' il tuo rapporto con la paura di cadere, di farsi male, di morire ? Come sei riuscito a "contenere" questo sentimento ?
Arrampicando, si accetta consapevolmente il rischio di cadere e farsi male, la paura è un sentimento naturale che a mio avviso, in giuste dosi, permette di essere vigili e concentrati.

1986
Fessura in Valle
foto: Archivio Graziano Milani
8) Un aneddoto veloce che ricordi con piacere ?
Avevo si e no 15 anni, ero un componente di un gruppo musicale i “complessi” come si chiamavano allora. Un giorno un amico mi invitò a seguirlo in Val Masino al Sasso di Remenno per provare ad arrampicare. Pensai che era necessario attrezzarsi a dovere e fra le altre cose, calzai per l’occasione anche un paio di vecchi “anfibi” militari. Al Sasso c’erano parecchi ragazzi e fra gli altri un tipo taciturno con folta barba e capelli ricci neri. Questo tipo mi fece arrampicare senza corda sulla parete Ovest, io davanti e lui dietro, fino ad affrontare gli ultimi metri con la tecnica Dülfer!
Ho conosciuto così Antonio Boscacci, con il quale dopo alcuni anni ho condiviso numerose avventure.

9) Un consiglio per i nuovi alpinisti ??
Umiltà e rispetto per la natura.

10) Cosa rimpiangi: cosa non hai visto o fatto?
Quello che ho fatto nell’ambito dell’alpinismo e dell’arrampicata mi ha pienamente soddisfatto, con gli amici ho trascorso splendide stagioni arrampicando in Europa e in Algeria, mi sarebbe piaciuto visitare la Patagonia.

11) Quali sono le vie più belle della valle?
Sicuramente Kundalini, Luna Nascente, Polimagò.

12) Le vie più epiche ed ingaggiose?
La Vedova Nera salita con l’aiuto del Bosca.
Sulla via”Raviolanda”, salita con una decina di amici, per far passare tutti organizzammo diavolerie di ogni genere.

13) Come vedi il futuro della Valle?
Se continua così è preoccupante.

14) Nella truppa di giovani che si muovevano in Valle chi erano i più infami?
Non ricordo personaggi infami, semmai eccentrici e burloni.

15) E domani cosa farai..
Impegni familiari permettendo, qualche arrampicata e un po’ di scialpinismo.


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1 Posted by paulus on Friday, March 11, 2011 at 09:40 PM
 
fessura in Valle...è la Serpe Ripresa di fianco a Kundalini?

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